8 maggio – Il gruppo delle aziende che sostengono le attività della nostra Associazione si infoltisce ed annovera a decorrere dal mese di maggio 2019 anche AMAG Ticino, azienda leader del settore automobilistico elvetico, che commercializza i marchi Vokswagen, Audi, Seat, Skoda e Volkswagen Veicoli Commerciali. Sotto il “cappello AMAG” si posiziona anche il marchio Das Weltauto, sinonimo di veicoli d’occasione (multimarca) garantiti AMAG. La presenza nel nostro cantone è molto capillare, con una rete di 13 filiali nelle regioni del Luganese, Bellinzonese e Mendrisiotto.

Con AMAG Ticino, ATGS si prefigge di organizzare nel corso dell’anno almeno un evento importante che coinvolgerà sia i clienti del Gruppo, sia i membri di ATGS. Dettagli seguiranno nel corso dei prossimi mesi. La partnership ha l’obiettivo di valorizzare l’immagine del gruppo AMAG, ma anche di proporre promozioni speciali all’indirizzo dei membri di ATGS.
Tra queste vi è il buono permanente del valore di CHF 500.- per accessori: all’acquisto di una nuova vettura o di una vettura d’occasione Das Weltauto, si potrà approfittare di CHF 500.- in accessori omaggio.
Il buono può essere richiesto al nostro segretariato semplicemente con una mail a info@atgs.ch.

30 aprile – Eros Bellinelli, decano della nostra Associazione con i suoi 98 anni, ci ha lasciato. Ultimamente avevamo provato a contattarlo per invitarlo all’assemblea di Bellinzona, ma la risposta era stata cortese e ferma: no, il signor Bellinelli non sarebbe stato in grado di dar seguito al nostro invito. Grande uomo di cultura, Eros dal 1946 è stato redattore e responsabile del servizio Radio e Pubblico per la RSI e dal 1965 capo dei programmi culturali. Nel 1946 era stato anche tra i fondatori dell’Associazione Ticinese Giornalisti Sportivi, alla quale è stato particolarmente legato almeno sin quando ha esercitato attivamente la professione.

Ai famigliari ATGS porge sentite condoglianze.

Una trentina di soci hanno preso parte venerdì 29 marzo all’assemblea ordinaria dell’Associazione Ticinese Giornalisti Sportivi, tenutasi a Bellinzona presso l’Auditorium di BancaStato. Nel corso dei lavori è intervenuto anche il vice-sindaco di Bellinzona Andrea Bersani, che ha portato il saluto della Città e ha sottolineato le difficoltà insite nel mestiere del giornalista sportivo, specie se chi sta al fronte opera in una piccola realtà come quella ticinese. Nella sua relazione il presidente di ATGS Tarcisio Bullo si è soffermato sull’andamento del 2018, mettendo in evidenza il difficile momento attraversato dal settore dell’editoria, che richiede un impegno sempre più grande ai giornalisti, e ricordando come la scomparsa del Giornale del Popolo dal panorama editoriale cantonale sia stata una grave perdita. L’assemblea ha approvato i conti, che chiudono con una perdita quasi 8 mila franchi dovuta anche ad aggiustamenti contabili, ha deciso una modifica dello statuto che consentirà al Comitato direttivo di deliberare se necessario spese straordinarie, ha accettato due nuovi membri, ossia Maruska Rezzonico Della Giovanna e Mattia Meier, mentre risultano dimissionari Marco Blaser, Sergio Ostinelli, Mauro Regazzoni, Gabriele Botti e Claudio Meier.
A partire da quest’anno, ATGS in collaborazioni con Ritter Edizioni attribuirà un nuovo premio, ereditando in pratica il Trofeo per il miglior realizzatore assegnato al più prolifico degli hockeisti, che per 37 edizioni era stato gestito dal Giornale del Popolo.
A conclusione dei lavori, è stato assegnato il Premio 2018 al Merito sportivo, che per l’occasione è stato consegnato ad una delegazione del Comitato organizzatore dei Campionati Europei di corsa d’orientamento, tenutisi con pieno successo l’anno scorso in Ticino. Un giusto riconoscimento per il grande lavoro svolto dal presidente del comitato organizzativo Francesco Guglielmetti e da tutti i suoi collaboratori.
Non è invece stato assegnato il Premio Giuseppe Albertini che viene attribuito ad una giovane promessa del calcio ticinese, in quanto il comitato non ha ritenuto meritevole nessuna candidatura per la stagione in corso.
Per finire, a tutti i presenti è stato presentato in anteprima il nuovo sito internet di ATGS, messo a punto da Roger Locatelli della Webjuice.
Al termine dei lavori tutti i presenti hanno potuto gustare un ottimo buffet presso il ristorante Prisma.
Nella foto (Gabriele Cavaliere): il momento della consegna del Premio al Merito Sportivo 2018 a Francesco Guglielmetti e alla sua squadra.

Se ti interessa la documentazione relativa all’assemblea:

Rendiconto 2018

Rapporto finanziario 2018

Verbale assemblea Generale ordinaria 2018

Ordine del giorno

di Marzio Mellini

Alcune associazioni regionali si dicono in difficoltà e hanno chiesto aiuto. Sportpress ribadisce il proprio ruolo (che non è quello di risolvere problemi interni) e suggerisce l’idea di una fusione per tamponare l’emorragia di affiliati e di colleghi disposti a entrare in comitato
In occasione dell’assemblea dei delegati di Gienvra dello scorso novembre, le Sezioni di Argovia, Basilea campagna, Basilea Città, Bienne Seeland, Giura e Soletta hanno sollecitato Sportpress.ch affinché studiasse delle soluzioni volte a migliorare la situazione di crisi in cui versano le suddette associazioni, che lamentano – come molte altre, del resto – la disaffezione dei soci, lo scarso riscontro nei colleghi più giovani, il calo dei tesserati e le difficoltà nel convincere i colleghi a entrare in comitato assicurandone la continuità.
In risposta a tale richiesta, Sportpress ha analizzato la situazione e deciso di invitare tutte le Sezioni a fare il punto sulle questioni sollevate dai firmatari. Ne è uscito un quadro abbastanza preoccupante, anche se non si tratta di problemi nuovi, bensì di questioni aperte da tempo. Posto che da alcune Sezioni sono comunque giunte notizie confortanti (buon numero di soci, situazione finanziaria a posto).
Raccolte le informazioni del caso, Sportpress ha inviato un documento in cui da un lato si spiega chiaramente che non è compito dell’associazione cappello risolvere problemi interni alle singole Sezioni, le quali sono chiamate a chinarsi sulle rispettive difficoltà apportando i correttivi che meglio credono ; d’altro canto, però, in quanto rappresentante di tutte le Sezioni, Sportpress ha voluto dare un paio di suggerimenti. È stato soprattutto chiesto di prendere in considerazione l’idea di una fusione tra Sezioni in difficoltà, ragionando in termini più ampi rispetto a quanto si è sempre stati abituati a fare in passato. Una fusione è consentita dagli statuti, Sportpress non solo non la potrebbe impedire, bensì la caldeggia, se dovesse essere utile ad associazioni la cui sopravvivenza è in pericolo.
I firmatari della presa di posizione che ha ‘scatenato’ il dibattito’ hanno rispedito al mittente la proposta di Sportpress, ritenendola affrettata, superficiale e non rispondente alle richieste avanzate. Sportpress, dopo aver ribaduto che le Sezioni godono di ampia libertà, ha stigmatizzato il fatto che la proposta di una fusione sia stata scartata a priori (la sensazione, più che una sensazione, è che in ballo vi siano personalismi che prevaricano il bene stesso delle Sezioni coinvolte).
La discussione è aperta, il tema sarà trattato in occasione dell’assemblea dei presidenti del 25 ottobre prossimo.

di Paolo Galli

Il Premio Giuseppe Albertini ha raggiunto uno statuto per il quale il suo valore neppure andrebbe più spiegato, o definito. Certo va mantenuto. O forse addirittura rilanciato. Molto però, in questo senso, dipende dalla sostanza del premio stesso, dalle possibili sue destinazioni. Perché al centro di tutto c’è il calcio, quello vero. Da lì devono svilupparsi i talenti a cui poi poter affidare il Premio, il suo prestigio, la sua futuribilità. Dal calcio vero e per il calcio vero. Un talento, parafrasando il noto cantante, lo vedi dal coraggio, a volte, dalla fantasia, altre. In certi casi le due qualità viaggiano a braccetto. E allora, in quei casi, si capisce di essere di fronte a un possibile campione, o quantomeno a un possibile giocatore da nazionale maggiore. Spesso l’ATGS è passata anche da lì, da quel genere di giocatori. A volte invece si è lasciata tentare dalle scommesse, più o meno improbabili. E se un anno la scommessa la vinci, l’anno dopo magari anche no. Quelle vinte sono le più belle, certo, perché permettono allo scommettitore di credere di avere davvero un intuito speciale e lo spingono ad andare oltre, a piazzarne un’altra. Un’altra scommessa. Già. Ma i talenti, persino quelli dotati del binomio coraggio-fantasia, non sempre poi esplodono, a volte si ritrovano ad avere a che fare con un intoppo fisico, delle scelte sfortunate, proprie o altrui, oppure semplicemente arrivano in ritardo. Il Premio Giuseppe Albertini quest’anno ha deciso di non piazzare scommesse, ma anche di non aspettare il proprio eventuale destinatario, pur vedendo doti qua e doti là. Un anno di pausa – ne siamo sicuri – non gli toglierà valore, anzi potrebbe persino giovargli. Anche perché il prestigio non si basa sulla quantità, bensì sulla qualità degli elementi che si succedono a determinarlo. Elementi e qualità che potrebbero ritrovarsi frenati dalle recenti (ma non nuove) liti di campanile, con forze che qualcuno evita di far convergere. Piuttosto le disperdono, le buttano via, spendendo soldi ed energie in nome della propria bandiera, delle proprie convinzioni. Ma non per forza per il bene dei giovani, checché se ne dica. Se in questo preciso momento storico non ci sono giocatori ticinesi da nazionale, be’, allora qualche limite la struttura potrebbe anche averlo. Giusto spenderci perlomeno una riflessione. Giusto evitare scommesse allora, almeno per quest’anno, anche e proprio per il bene del Premio.

Nella foto: Valon Behrami, uno dei calciatori ai quali in gioventù era stato assegnato il Premio Giuseppe Albertini.

di Tarcisio Bullo

Sono trascorsi quarant’anni, ma ho un ricordo nitido della prima uscita del Rugge ai microfoni della RSI per raccontare una partita di calcio: fu a Bellinzona, al Comunale, una sera d’agosto del 1978. Fresco vincitore di un concorso per nuovi radiocronisti, Ruggero Glaus si presentò con una folta barba e una catenella al collo che reggeva una vistosa croce. Più che un radiocronista, la sua figura mi ricordava un po’ quella di un frate. Mi apparve schivo: ricordo che stava sulle sue, forse dovette legittimamente lottare per tenere a bada l’emozione dell’esordio.

Lui al microfono, con la sua voce profonda modellata dall’inseparabile sigaretta, e io alla macchina da scrivere, per anni condividemmo la stessa condizione, quella del collaboratore esterno di una testata giornalistica. Perché Ruggero Glaus, impiegato in uno studio tecnico, alla RSI come professionista ci arrivò dopo anni di gavetta, quando già era un uomo maturo. Ci arrivò grazie alle sue brillanti capacità di raccontare gli eventi sportivi, ad un timbro di voce inconfondibile, ma forse, soprattutto, perché era uno che dietro il microfono sapeva dare il giusto ritmo ai suoi racconti e amava lo sport in maniera smisurata.

Con gli anni i nostri rapporti si intensificarono, imparai a conoscere meglio Rugge e qualche sua passione. Capii allora che il personaggio non aveva nulla a che fare con la figura del frate alla quale lo avevo associato inizialmente. Anzi, ho ricordi di trasferte con lui al seguito della Nazionale o dei club di calcio che proprio non hanno nulla da spartire con un comportamento ascetico: Rugge amava smisuratamente la vita, il buon cibo, era un tipo curioso e si è rivelato un compagno di trasferta gradevole, sempre pronto a divertirsi, ma con moderazione e rispetto.

Gli piaceva il suo lavoro, e in effetti non ha voluto fermarsi anche dopo il pensionamento lavorando un po’ per Teleclub, ma la sua sensibilità a volte gli impediva di gustare appieno una notorietà che presentava anche risvolti negativi, quelli dei commenti che Rugge definiva «sprezzanti» e che faceva davvero fatica ad accettare. Glaus ha commentato con competenza soprattutto calcio, hockey su ghiaccio e ciclismo, ha vissuto Mondiali e Olimpiadi estive e invernali, senza mai riuscire a nascondere l’amore immenso per una squadra, il suo FC Chiasso, del quale sognava un giorno di poter diventare presidente e per il quale ha accettato di ricoprire vari ruoli, che non si sono limitati a quello del responsabile dell’addetto stampa. E vogliamo dimenticare un’altra sua grande passione? Dove cresceva un porcino quasi sempre arrivava il Rugge, pronto a scarpinate che duravano giornate intere, anche in luoghi discosti e lontani. In questo senso, ho il rimorso di non aver risposto ad un suo invito in Alsazia, dove aveva comprato casa, perché lì è sempre stagione di funghi. Perdonami, Rugge.

Il collega Ruggero Glaus, nato a Zurigo il 18 luglio 1946, si è spento lo scorso 19 marzo. Dal 1979, dapprima come collaboratore esterno, quindi come professionista, ha lavorato alla RSI come radiocronista, commentando in particolare calcio, hockey su ghiaccio, ciclismo e sci. Alla famiglia, in particolare alla moglie Rosmarie e ai due figli, tutta l’ATGS esprime simpatia e condoglianze.

 

Elena Roos la sportiva dell’anno, tra i giovani vince Noè Ponti

Grande successo per la serata finale dell’edizione 2018 del concorso “Miglior Sportivo Ticinese dell’anno”, che si è svolta lunedì 5 novembre al Palazzo dei Congressi di Lugano davanti ad un folto pubblico e tanti sportivi. A vincere l’edizione 2018 è stata la campionessa del mondo ed europea di corsa d’orientamento Elena Roos, che ha convinto con ampio margine sia il pubblico che la giuria neutrale.

Nella categoria delle giovani speranze la vittoria è andata alla stella nascente del nuoto Noè Ponti. Nel corso della serata sono stati assegnati anche 4 riconoscimenti (premio etico, sport ed andicap, squadra ticinese dell’anno e volontariato).

Il premio squadra ticinese dell’anno come noto viene assegnato dalla nostra associazione. Quest’anno il comitato ha deciso di premiare l’AC Bellinzona, promossa dalla Prima Lega alla Promotion League, al termine dell’ennesima ottima stagione. In granata hanno infatti ottenuto la terza promozione in quattro anni.

Classifiche, foto e tutti i premiati su www.aiutosport.ch.

Si sono svolti oggi a Chiasso i funerali di Bixio Candolfi, spentosi giovedì sera all’età di 99 anni.
Bixio era uno dei decani della nostra Associazione, che contribuì a fondare nel lontano 1946. Di quel manipolo di entusiasti giornalisti, rimane in vita ormai soltanto Eros Bellinelli, che il 19 dicembre festeggerà 98 anni.

Originario di Comologno, docente di formazione – ha insegnato italiano e tedesco alla scuola di commercio di Chiasso – Candolfi in gioventù è stato anche calciatore nelle file del Locarno. Uomo colto, amante della cinematografia, Candolfi dal 1943 ha lavorato per la nostra radiotelevisione, per la quale ha ideato la storica trasmissione “La Costa dei Barbari”.

È stato responsabile del Dipartimento culturale della TSI e dal 1977 al 1984 direttore dei programmi della RTSI.

Interessantissima serata a Bellinzona in compagnia del direttore della Divisione arbitri della FIFA Massimo Busacca, che su invito di ATGS e BancaStato, presso l’auditorium di quest’ultima, giovedì 8 novembre ha parlato del ruolo dell’arbitro ai tempi del VAR, l’assistenza video all’arbitraggio.
Con l’ausilio di filmati, Busacca ha mostrato al pubblico come funziona davvero il VAR, proponendo in simultanea le immagini della partita e quelle filmate nella stanza dei bottoni a Mosca durante l’ultimo Mondiale svoltosi in Russia.

Secondo Busacca, il VAR non solo è un appoggio indispensabile per il direttore di gioco, che è confortato nelle sue decisioni dalla certezza e dal supporto delle immagini, ma contribuisce ad elevare il tasso di precisione del giudizio, passato dal 95,6 % ad oltre il 99%. “Nel calcio di oggi, essendoci in ballo milioni, si perdona ancora il calciatore, ma non l’arbitro e il VAR risponde a questa filosofia” ha dichiarato Busacca. Nonostante tutto, l’arbitro deve comunque essere preparatissimo per dirigere le partite e la sua missione resta imprescindibile, perché sarà sempre il direttore di gioco a dover interpretare le varie situazioni che si verificano sul campo e le sue decisioni, come dimostrano i casi pratici riscontrati sinora, continuano a suscitare discussioni tra i tifosi.

Nella foto: da sinistra Pietro Filippini (membro di comitato ATGS), Salvatore Pecoraro (responsabile marketing di BancaStato), Massimo Busacca, Tarcisio Bullo (presidente ATGS) e Paolo Galli (membro di comitato ATGS).

Avvicendamento nel segno della continuità nel comitato di sportpress.ch. Dopo otto anni di apprezzata collaborazione, a Ugo Morselli, per 35 anni membro dell’Atgs, succede Marzio Mellini, responsabile della redazione sportiva de laRegione, nonché vicepresidente Atgs. L’avvicendamento, che garantisce all’associazione ticinese un posto privilegiato nel gremio nazionale, è avvenuto nel corso dell’Assemblea dei delegati di sportpress.ch, tenutasi a Ginevra lo scorso 9 novembre e organizzata dalla locale sezione. Ugo ha ricevuto dalle mani della presidentessa di sportpress.ch Janine Geigele un paio di simpatici omaggi. Davanti ai delegati intervenuti, è stato ringraziato per la disponibilità che ha sempre dimostrato in occasione delle riunioni di comitato, e per la costante presenza agli eventi targati sportpress.ch.
A Marzio Mellini, il compito di continuare rappresentare con entusiasmo la realtà ticinese all’interno di un comitato che è stato incaricato dai delegati – la questione è stata sollevata dalle sezioni di Argovia, Basilea Campagna, Bienne/Giura e Soletta – di chinarsi sui problemi attraversati da alcune sezioni, segnatamente quelle firmatarie della proposta (ma non solo) che ha animato un po’ la discussione, in tema di sopravvivenza delle stesse, di disaffezione dei soci, di mancanza di sostituti nelle varie associazioni confrontate con le dimissioni di membri attivi da molti anni. Nella proposta inviata a sportpress.ch si chiede di valutare l’eventualità di una fusione tra più sezioni, e di preparare un documento che indichi la via che sportpress.ch intende seguire, con una valutazione fatta a medio termine. Non si esclude, tra i postulanti, l’eventualità di adattare gli statuti alle attuali contingenze.
Sportpress.ch, pur sottolineando come la proposta sia stata inoltrata ben oltre il termine imposto del 31 agosto, si chinerà come richiesto sulla questione in occasione della prossima riunione di comitato. Janine Geigele ha però sottolineato che gli statuti già prevedono la possibilità di unire le forze, e che non è compito del comitato centrale emanare delle direttive che restano di competenza delle singole sezioni regionali