Editoria: le pubblicazioni dei colleghi Zanolari e Ceroni
Un libro è per sempre. Non si dice così?
E allora perdonateci se queste due pubblicazioni ve le segnaliamo soltanto ora, non siamo al… troppo tardi.
Verso la fine dello scorso anno i colleghi Libano Zanolari e Armando Ceroni sono arrivati in libreria con una loro pubblicazione. “La vita, lo sport e il mondo” (Edizioni Ulivo) è il titolo del libro di Libano Zanolari; “Il taccuino lambiccato di Armando Ceroni” (Variante Edizioni) quello, evidentemente, di Armando Ceroni.
Qui sotto, la presentazione curata dagli autori.
La vita, lo sport e il mondo
In questo libro sull’arco di mezzo secolo la vita, a partire da quella povera di 60 anni fa nelle Valli grigionesi (e ticinesi) che costringeva a “partire”, e da quella vissuta al seguito di 10 Olimpiadi estive consecutive (1972-2008), di sport si parla poco, se non di un conflitto eterno (corpo-spirito) che sta alla base della nostra Storia; misconosciuto non solo dai giornalisti sportivi, ma anche dalla nostra cultura crisitana, perché non è facile dire che la massima assemblea umana dell’Antichità, l’Olimpiade dei “pagani” ellenici, è stata cancellata sull’uscio di casa nostra dopo 1169 anni (non ce ne siamo accorti…), più che da Teodosio dal vescovo Ambrogio di cui l’Imperatore era succube.
E non è nemmeno facile approfondire le ragioni dello strano barone cattolico Pierre Fredy de Coubertin, che 1503 anni dopo (393-1896) ripristina i Giochi Olimpici rinnegando la sua cultura come “tarlata, che impedisce di sentire il sano scorrere del sangue nelle vene”. Aggiunge che “corpo a anima non sono separabili”. Paolo di Tarso nelle sue lettere dice che “a Olimpia si corre per una corona corruttibile, noi cristiani per una incorruttibile, il Paradiso”.
Primo con uno pseudonimo al concorso di poesia a Stoccolma nel 1912, De Courbertin definisce lo sport “essenza di vita, piacere degli Dei, apparso all’improvviso come radioso messaggio dell’Era in cui l’umanità sorrideva”.
Poco conosciuta anche la ragione prima del barone che ha tratto le moderne Olimpiadi dalla cenere : “rebronzer la France”. Ossia, risollevare attraverso la riscoperta del corpo, le sorti dei pallidi “gagà” francesi dediti all’oppio e ai bordelli, massacrati dai prussiani di Von Moltke a Sedan nel 1870. Appunto perché i prussiani, ma anche gli inglesi e gli americani, nelle scuole avevano introdotto l’educazione fisica (“muscular Christianity”) avversata dagli educatori latini che la ritenevano inutile se non nociva allo spirito.
Il libro nasce da una serie pubblicata dal CdT (Tarcisio Bullo) che aveva invitato una trentina di uomini ticinesi “di peso” a trattare il fenomeno “sport”. Il più convincente mi era parso Fabio Pusterla, al quale avevo mandato delle poesie che mi sembravano vicine alle sue tesi, e che in seguito ha elaborato il progetto prosa-poesia (prosimetro) seguendo tutto il lavoro, publicato dalle Edizioni Ulivo (ulivo@edizioni-ulivo.ch).
Nella sua prefazione (“un libro molto particolare e sorprendente”) il poeta parla di “costante dialogo fra prosa e poesia, tra racconto disteso e folgorazione, che per diverse ragioni merita di essere letto e meditato”.
Il taccuino lambiccato di Armando Ceroni
Ho sempre cercato di trasmettere la passione che mi ribolle dentro. Ho cercato di emozionare.
Di divertire, divertendomi. Anche di sorprendere in modo naturale con espressioni, storie, parole e frasi che qualcuno ha deciso di pubblicare. Di tutto mi sarei immaginato, ma mai che mi si proponesse di mettere insieme un repertorio tanto bislacco. E invece, l’idea balzana di Davide Guidotti, Federica Tobler e il team dell’agenzia creativa Variante, è diventata realtà.
Le illustrazioni che accompagnano queste pagine so.io firmate da Alex Barbey, anch’esso parte del team, mentre io ho dovuto lavorare nelle pieghe del cervello per tirare fuori un repertorio più vasto di quanto pensassi.
In soccorso mi sono venuti vari siti e vecchi articoli di giornale. Amici e colleghi che mi hanno rinfrescato la memoria. Ma senza gli archivi della RSI, sarebbe stata una raccolta orfana di amene carabattole.
Ho detto cose che non ricordavo e che mi hanno fatto sorridere. Altre che meritano un posto nel regno del grande boh e che qui non leggerete. Dimenticavo. Grazie per il vostro sostegno. Gli atti di stima. La voglia di condividere e i sorrisi che, spoltronati davanti alla TV, mi avete inviato con il cuore.
Questo libro è dedicato a tutti voi.