Ciao Aristide! Abbiamo perso un amico

L’avevo sentito poco prima di Natale: “Sono tornato a casa, ma non posso certo affermare di essere in forma” mi disse.
Il giorno di Santo Stefano il nostro grande amico, già vicepresidente di ATGS e socio onorario Aristide Cavaliere ci ha lasciati.

Aveva 86 anni, festeggiati a fine novembre. Da tempo era sofferente per problemi cardiaci e si definiva un “miracolato”.

Ari era un inguaribile ottimista: avevamo ancora in sospeso la consegna dell’ultimo Trofeo Ritter-ATGS a Michael Spacek, rinviata ad inizio stagione per i problemi di salute che aveva incontrato nel corso dell’estate. “Credo di non farcela a venire in pista, delegherò il compito a Marco o Ilaria” (i suoi figli), ma intanto pensava alla coppa da consegnare e io a dirgli “Ari, evita però di comprare un trofeo che per trasportarlo serve un camion”. Chi c’era all’assemblea di Mezzovico in primavera si ricorderà della “mostruosa” coppa consegnata al collega Luca Righetti che la ritirò a nome di Mark Arcobello…

Quando consegneremo il trofeo a Michael Spacek un velo di tristezza aleggerà nell’aria, perché ricorderemo inevitabilmente Aristide, che da qualche parte sorriderà pensando a tutto quel che ha fatto per lo sport ticinese. Il trofeo destinato a Spacek sarebbe stato l’ultimo della serie, (“sono stanco, non  ho più voglia di queste cose”) ma noi a questo punto faremo il possibile per cercare di mantenere in vita la tradizione, lo dobbiamo ad Ari.

Originario di Lodrino, dov’era cresciuto, Aristide Cavaliere abbracciò la professione di giornalista da giovane, entrando nella redazione del Giornale del Popolo diretto allora da Mons. Alfredo Leber. Sportivo praticante Aristide assunse le redini della redazione sportiva del giornale, illustrandosi per il suo grande spirito di iniziativa che lo portò in particolare a “inventarsi” le pagine dedicate al calcio regionale. Fu un innovatore, che negli anni seguenti venne imitato da quasi tutte le altre testate.

Aveva un’idea di giornalismo molto semplice: per farsi leggere, bastava uscire sul territorio, raccontare le cose che succedevano lì, toccare il cuore della gente. Al Giornale del Popolo scalò le gerarchie, diventando vicedirettore e per un periodo di tempo anche direttore ad interim.

Membro convinto ed appassionato di ATGS, Aristide affiancò in comitato come vicepresidente Ulisse Carugati per un  lungo periodo e non v’è dubbio che quella coppia negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso fece le fortune della nostra Associazione, dandole visibilità e una forza economica che è stata trasmessa fino ai giorni nostri.

Aristide Cavaliere era sempre presente agli appuntamenti di ATGS e aveva voluto che la nostra Associazione raccogliesse il testimone dal Giornale del Popolo nell’organizzazione del trofeo destinato al miglior marcatore delle squadre ticinesi di hockey su ghiaccio. Siccome quando aveva lasciato il Giornale del Popolo aveva fondato la Ritter Promotion (una delle prime aziende ticinesi attive nella comunicazione) aveva voluto legare il nome della sua azienda al Trofeo, che finanziava con generosità (Ritter era lo pseudomino col quale firmava una parte dei suoi articoli).

Ci mancherai, caro Ari, amico generoso, intelligente e gentile. Noi di ATGS ti dobbiamo un grande grazie per tutto il tempo che ci hai dedicato, per la tua fedeltà, per la passione con la quale hai sostenuto la nostra Associazione.

Riposa in pace e condoglianze a tutta la tua famiglia.

Tarcisio